Vinitaly, un viaggio tra terra e mare nel grande territorio del Primitivo di Manduria

Da una storia antica e prestigiosa che lo consacrò come “vino da meditazione”, alla sua diversità e vastità territoriale tra terra e mare, alla sua pianta, l’alberello, la forma più antica di coltivazione della vite e a chi con amore lo sta valorizzando con le moderne tecnologie, alle sue tre varietà previste e al suo sapore e colore autenticamente unico. Sono queste le tante anime del Primitivo di Manduria, una delle più importanti produzioni doc d’Italia, che verranno raccontate dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria in occasione della 51° edizione del Vinitaly (Verona).

 Per la prima volta il Consorzio conquista uno spazio istituzionale all’interno di una delle più importanti manifestazioni enologiche internazionali   (Padiglione 11, isola 3B; 9- 12 aprile)

Qual è la differenza tra le diverse varietà? Cosa si cela dietro questa bacca rossa che, nonostante nasca in terreni diversi e produca perle enologiche dalle mille sfaccettature, riesce ad esprimere  un’unica denominazione?

Queste risposte saranno svelate domenica 9 e lunedì 10 aprile con  due degustazioni alla cieca dal titolo Rosso Mediterraneo: in un calice la diversità di un territorio.

Un vero e proprio viaggio olfattivo in un grande territorio vitivinicolo -  che abbraccia Taranto e Brindisi, per un totale di 3.140 ettari di vigneti tra terra e mare –dove il vino Primitivo sembra assimilarne la cultura e incorporarne i profumi e i sapori. La terra si presenta rossa, calcarea, tufacea, collinare e perfino sabbiosa vicino al mare, e qui la pianta cresce rigogliosa nelle forme dell’alberello.

Ma le iniziative del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria non si fermano solo alle degustazioni  guidate. Dal 9 al 12 aprile, presso lo stand istituzionale (Padiglione 11, isola 3B) sarà, inoltre, possibile assaggiare una selezione dei migliori Primitivo di Manduria delle cantine che producono tra Taranto e Brindisi.