TERRITORIO

Terroir e territorio

Terroir e territorio

Il vitigno Primitivo ha trovato un adattamento strategico nell'areale di produzione della DOP Manduria, dove riesce a esprimere caratteristiche eccezionali. La sua precoce maturazione rispetto agli altri vitigni della zona ha ispirato il suo nome. Le viti presentano una media vigoria, foglie pentalobate con margine inciso e grappoli che possono essere sia alati che compatti. Gli acini si distinguono per una buccia sottile e un sapore dolce, soprattutto a piena maturazione, arricchito da antociani che conferiscono al Primitivo di Manduria il suo caratteristico colore carico.

Il vitigno si distingue per una produttività moderata, permettendo all'uva di sviluppare una forte aromaticità. Il vino si presenta con un colore rosso intenso che, nella giovinezza, tende al porpora brillante. Al naso emergono profumi di frutti rossi e di bosco, arricchiti da un sottofondo speziato. In bocca è ricco, caldo e profondo, con aromi fruttati avvolgenti, una buona struttura tannica e freschezza equilibrata. Sorprendente è la persistenza finale, caratteristica di un vino di questa struttura.

Oltre 5.000 ettari di vigneti costituiscono la denominazione Primitivo di Manduria, con 18 comuni tra Taranto e Brindisi che producono questo pregiato vino: Manduria, San Giorgio Jonico, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, Lizzano, Fragagnano, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana e, in provincia di Brindisi, Oria, Erchie e Torre Santa Susanna.

L'alberello tra terra e mare

La terra del Primitivo di Manduria varia dal rosso del ferro presente nello scheletro ferroso con emergenze calcaree del sottosuolo, fino alla sabbia nelle contrade più vicine al mare. È questa interazione tra terra e acqua che rende il Primitivo di Manduria un vino complesso che evoca sapori intensi della macchia mediterranea.

In questa terra bagnata dalle acque meravigliose del Mar Ionio, ricca di storie e leggende, il vitigno Primitivo cresce rigoglioso anche coltivato ad alberello, il più antico sistema di allevamento della vite, con viti sviluppate su tre bracci e un'altezza non superiore a un metro e mezzo. La pianta, di norma resistente e poco esigente in termini di trattamenti, beneficia del microclima ideale del litorale Ionico-Salentino. Grazie a sole, vento e mare, il vitigno si adatta bene ai cambiamenti climatici recenti, beneficiando della siccità che concentra gli zuccheri e rende il vino più dolce e apprezzato.